lunedì 16 gennaio 2012

Tecniche di memoria

Cosa sono le tecniche di memoria?


ciceroneE’ un argomento di cui si parla a tanto, spesso a sproposito.
Facciamo un po’ di chiarezza.
Le tecniche di memoria sono dei metodi scientifici studiati per immagazzinare qualsiasi tipo di informazione.
E’ una disciplina del pensiero, che permette di fissare le informazioni nella nostra memoria a lungo termine.
Le tecniche di memoria non sono un’invenzione recente: già Cicerone aveva inventato un esercizio di memoria per ricordare i suoi discorsi; la tecnica dei "loci ciceroniani", con cui abbinava ogni concetto a un luogo familiare, è usata ancora oggi.
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Ovviamente le tecniche di memorizzazione rapida si sono evolute nel tempo, anche grazie alle ricerche che sono state fatte negli ultimi anni sul nostro cervello.
Praticamente, per ogni tipo di testo che vogliamo acquisire c'è una specifica tecnica di memorizzazione veloce, un po’ come per ogni tipo di sport c’è l’attrezzatura giusta: utilizzare un metodo sbagliato è come andare a fare una corsa in montagna mettendosi ai piedi le pinne, o viceversa, nuotare indossando gli scarponi da trekking.
ripetizioneIl metodo di memorizzazione più utilizzato è quello tradizionale della ripetizione. Ripetere, ripetere, ripetere finchè qualcosa entra in testa. E’ una tecnica carica di controindicazioni:
-richiede tantissimo tempo
-quel poco che si impara si dimentica in fretta
Tanta fatica, per lo più sprecata. Per fare un esempio, è come tracciare un sentiero su un prato. Il prato rappresenta il cervello, e il sentiero è ciò che devi ricordare. Immagina di dover tracciare questo sentiero.
sentiero

Opzione 1: puoi usare solo i tuoi piedi

Quanti passaggi dovrai fare? Tanti, tantissimi, prima di riuscire a rendere visibile il sentiero. Inoltre farai fatica e, dopo poco, vista la monotonia dell’azione, ti assalirà una noia mortale. Questo è il metodo tradizionale “leggo e ripeto”: molti passaggi, molto tempo e soprattutto, se non ripassiamo, dopo un paio di giorni l’erba ricresce, cancellando il sentiero, cioè il ricordo.
Ti è mai successo di arrivare alla fine di un libro e dire: “ok, adesso lo ripasso” e poi, appena iniziato, renderti conto che devi ricominciare praticamente da zero?
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Opzione 2: una ruspa

Adesso immagina, invece, di avere a disposizione una bella ruspa nuova fiammante! E’ molto più facile tracciare il tuo sentiero: ti basta un solo passaggio e il sentiero è fatto e finito, ma soprattutto durerà sicuramente più a lungo!
E il bello è che questa ruspa è già nella tua testa. Bisogna solo metterla in moto.
Bisogna usare la parte giusta della memoria.
Hai presente le scene dei film muti, quando un tizio cerca di aprire una porta spingendo invece deve tiralra? A volte è quella che capita con la memoria: usiamo la parte sbagliata.
Quando studiamo con il metodo tradizionale Leggi-Sottolinea-Ripeti sfruttiamo le aree cerebrali dove risiede la memoria ripetitiva a breve termine: ecco perchè ci dimentichiamo ciò che abbiamo imparato precedentemente. E intanto le aree dove risiede la memoria emotiva a lungo termine non vengono quasi coinvolte. Si può fare di meglio. Vediamo come.

Alla base del ricordo ci sono le emozioni che proviamo: infatti viene immagazzinato tutto quello che ci coinvolge emotivamente. Questo è il motivo per cui ci capita di ricordare anche a distanza di anni delle cose magari non importanti, ma che ci hanno creato un’emozione intensa.
Quali sono le informazioni che la nostra memoria registra spontaneamente? Sicuramente quelle che non cadono nella banalità di tutti i giorni, cose particolari e strane.
Non è la quantità di volte che ripetiamo una cosa che ce la farà ricordare, ma l’emozione che viviamo.
Purtroppo capita molto più spesso il contrario, ossia dover ricordare delle cose che non ci creano nessuna emozione.
Per farcele entrare in testa dobbiamo cercare di renderle più coinvolgenti.
Riassumiamo il tutto; vediamo che la nostra memoria ha principalmente 4 caratteristiche:
1) Visiva
ovvero ricordiamo più facilmente le immagini. Capita spesso di ricordarsi il volto di una persona ma non il suo nome. E’ un istinto naturale: da bambini impariamo a conoscere il mondo attraverso le immagini; i suoni e le parole vengono dopo.
visiva
2) Associativa fa sempre e costantemente associazioni. Osserviamo un'auto e pensiamo a un nostro amico che ne ha una uguale, oppure ci si presenta ad una persona che ha lo stesso nome di una persona a noi cara e pensiamo “si chiama come mio fratello, mia sorella, mia mamma...” associativa
3) Emotiva
registra tutto quello che suscita forti emozioni. Alcune cose ci succedono una volta sola nella vita ma le ricorderemo per sempre e senza alcun bisogno di tecniche.
emotiva
4) Creativa registra più facilmente tutto quello che esce dagli schemi e dalla quotidianità. Non a caso, di una cosa veramente originale si dice “memorabile”. Ad esempio, se vediamo un gruppo di persone vestite in giacca e cravatta, una vestita da capo indiano colpirà sicuramente di più la nostra attenzione, e ci rimarrà impressa a lungo. creativa

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